Cerchi lavoro?
Allora forse, ti può essere utile sapere che cosa sono e a cosa servono gli uffici specializzati nell’aiutare le donne a cercare lavoro. Prendiamo l’esempio di “Spazio Rosa”, della Provincia di Milano.
Si tratta di un servizio di orientamento che fa capo all’Assessorato Pari Opportunità – Servizio Politiche di Genere della Provincia di Milano, ma molte Regioni, Provincie e Comuni hanno sportelli simili.
Che cosa fanno in sintesi?
Rivedono gli strumenti, come il curriculum. Fanno consulenza sulle lettere di presentazione e di accompagnamento, perché possono essere utili nella selezione.
Aiutano ad individuare i canali migliori per la ricerca. Infatti in genere si va da agenzie o si guardano i siti e i giornali, mentre le statistiche dicono che la maggior parte delle aziende fanno selezione in modo diretto, tramite contatti personali e professionali, anche sui network del web, come Linkedin o Viadeo. Un altro canale che dà dei buoni risultati, anche se non a breve termine, è l’autocandidatura: perciò si manda la propria candidatura dove si ritiene che il proprio profilo professionale possa essere considerato interessante, anche se non si sa se queste aziende stanno cercando o meno in questo momento.
Per scoprire le aziende del proprio settore si possono trovare strumenti utili presso i centri di orientamento della Provincia di Milano e dell’AFOL, come la guida Kompas, dove si possono trovare i contatti delle aziende e impostare la ricerca secondo diverse variabili.
Aiutano anche a preparare i colloqui di selezione. Infatti, ci sono donne più o meno spaurite, ma in ogni caso il colloquio rimane un appuntamento che genera stress e ansie. Come presentarsi?Che domande mi faranno?
I consigli più utili?
Sicuramente non bisogna avere l’approccio del tipo: “mi iscrivo alla banca dati e aspetto che mi chiamino”. Oggi con la competitività crescente bisogna insistere e cercare in prima persona, non rassegnarsi se l’operatore di un’agenzia non ti considera, non limitarsi a mandare una candidatura ad un’azienda, ma diventare le prime conoscitrici del mercato e delle attività possibili (in questo caso agenzie di viaggi, ong, associazioni, servizi di guide, catene di alberghi ecc.).
I problemi?
Le donne hanno esigenze diverse a livello di conciliazione famiglia-lavoro. E spesso questo è un ostacolo a due facce: da una parte loro stesse non sono pronte a discuterne, dall’altra le aziende non hanno una visione di genere. Sorgono problemi di discriminazione riguardo all’età, alla possibilità di gravidanza, di congedi famigliari ecc.
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