La Rivoluzione di Selma

Dove: Tataouine Tunisia del sud

Chi: Découvrire Tataouine e Walden Viaggi a piedi

 

2stars Le 10 donne di Ourgen, le 7 di Tielet, e tutte le altre nei villaggi, sono coinvolte nel turismo responsabile

Prima delle sneakers dei turisti, hanno lasciato la loro impronta qui uomini del neolitico, romani, arabi, berberi. Oggi, chi sale le scale per l'albergo scavato nella roccia, alla luce del tramonto, nel primo giorno di camminata tra deserti e villaggi rupestri del sud della Tunisia, si prepara ad un tuffo tra architetture traforate, rovine, moschee sotterranee, fortezze, granai, sentieri di sabbia rossa e pic nic sotto gli ulivi.

Per scoprire i villaggi trogloditi di Tataouine, Douiret, Chenini, Ksar Ayat, Ras el Oued, nel tour di dieci giorni con Walden Viaggi a piedi, si cammina ogni giorno quattro o cinque ore, con i pastori, ci si ferma a cena nelle famiglie, a dormire nelle Maison d'hotes e nelle affascinanti Gites nelle grotte,
Imperdibili le notti sotto le stelle, nelle oasi e tra le dune: qui gli accampamenti sono preparati dagli abitanti dei villaggi vicini, che montano le tende, preparano il fuoco, cucinano e raccontano storie antiche, per i moderni viandanti.

Al lato gourmand e di charme del viaggio, provvedono le donne, vere protagoniste della vita locale. Fethi e le sue cuoche, al ristorante a un passo dal celebre Ksar Ouled Sultane, preparano il cous cous, la pasta bric, la mescuilà di pomodoro, il dolce “corno di gazzella”(la squisitezza della regione).
Altre gestiscono i piccoli hotel, come Kenza (www.kenza-chenini.com/) o Gite Douiret (www.gitedouiret.com/).
Nelle botteghe e cooperative, l’accoglienza è a cura delle artigiane e artiste locali.

Con loro si partecipa alle feste, si cuoce il pane, si ammirano e si comprano tappeti, borse, kilim, infusi, saponi e creme alle erbe e olio d’oliva,
Ad Douiret la figlia della guida prepara dei pic nic mitici per i gruppi in partenza.
Nella zona di Tielet ci sono le donne che fanno borse e cesti con l’erba “disse” dell’oasi
A Tataouine Aisha è tornata nella terra di famiglia, con il suo progetto di Maison d’Hote che si chiama Farm Hospitality: agricoltura, animali, camere e cucina a chilometro zero.

A Ras el Oued, un villaggio isolato da cui gli uomini sono emigrati a Tunisi per lavoro, Meriam ha creato l’ associazione femminile Ourgen che è un vero modello, una soluzione e una valorizzazione per le attività quotidiane delle donne. Certamente una delle giornate più indimenticabili del viaggio è quella passato con loro, a scoprire gastronomia, tessitura, medicina antica.

In questo eden per escursionisti e archeologi (ultima novità la scoperta di un dinosauro) hanno fatto i primi passi dodici giovani, con il progetto di cooperazione dell’Università di Bologna Titan (Tataouine-Italia-Turismo-Agricoltura-Network) . Oggi con i giovani di Découvrire Tataouine, ogni gruppo di turisti ha una guida che parla tre lingue ed un accompagnatore locale, si fanno tour culturali o naturalistici, coinvolgendo tutta la popolazione.
I più attivi sono Selma e Ashem: lottano con la burocrazia per aprire un’Agenzia di Viaggi, cercano di organizzare con il Commissariato locale e con il Ministero del turismo una rete più ampia, vogliono portare la stessa esperienza in altre zone, cercano fondi per le tende nuove per le tappe all’aperto e stanno pensando a tour in bicicletta.

Selma Makdmini è il volto e l’anima di questa terra. Ecco il racconto della sua personale rivoluzione.

<<Al sud e nei piccoli paesi tunisini le donne non sono molto attive. Con il corso di formazione, quando sono andata in Italia per gli incontri con le associazioni del turismo responsabile, o a Tunisi al Forum sociale mondiale, è incominciato per me il cambiamento. E’ stata una vera rivoluzione. I miei genitori, che prima avevano paura, ora mi incoraggiano. Ma la prima notte che ho dormito fuori in un albergo mio padre mi telefonava ogni minuto e io piangevo! Ormai lavoro da due anni come guida ed organizzatrice, tra tante nuove esperienze. Le istituzioni non capiscono i nostri sforzi e non aiutano e la burocrazia è troppa. Per esempio ho avuto difficoltà per avere il visto per venire alla Fiera del turismo di Milano.
Ma il lavoro è molto interessante, noi indirizziamo i turisti a seconda delle passioni: trekking, cultura, sport, archeologia, storia.
Ci sono molti tout operator in TUnisia, ma quasi nessuno fa turismo comunitario come noi!>>.

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